"Pieve di San Zuane"
Il complesso religioso si trova a 4 km da Bovolone sulla strada verso Concamarise nel bel mezzo della campagna. Secondo recenti studi la chiesa sarebbe da considerare come l'antica pieve del Comune, citata in alcuni documenti dell'813.
Del primitivo complesso oggi rimangono solo l'absidiola di sinistra, alcune parti dei muri perimetrali dell'abside e alcune zone del battistero.
Nel periodo medievale la chiesa risulta essere ad aula unica con impianto a T circondata in origine da mura perimetrali o portici. Nella stessa viene conservato un affresco bizantineggiante. L'edificio sembra sia andato distrutto durante un terremoto nel 1117, che provocò gravi danni in tutto il territorio veronese.
In seguito a tale evento la chiesa fu interamente ricostruita, utilizzando in parte materiale recuperato della precedente struttura e, in parte, materiale ex novo per il complesso abbaziale.
Secondo recenti studi il nome San Giovanni riappare nelle fonti documentarie solo nel 1352, ma è nel 1454 che si hanno notizie certe grazie alla visita pastorale del Vescovo Ermolao Barbaro. In questo momento, però, la chiesa aveva perso già parte della sua primitiva importanza, essendo stata nominata come cappella campestre sottoposta alla Chiesa di San Biagio, Fermo e Rustico, terza pieve di Bovolone.
Nel primo quarto del 1500, grazie ad una convenzione tra il parroco di Bovolone e fra Giovanni di Legnago dell'ordine dei Frati Francescani Minori, il complesso di San Giovanni fu interessato da consistenti lavori di manutenzione e rinnovo.
In quest'occasione venne rifatto il tetto della chiesa, edificato l'arco principale della navata, ricostruito il campanile e aperto un nuovo ingresso per il battistero, che venne a sua volta ricoperto e riccamente decorato al suo interno con affreschi cinquecenteschi riproducenti la vita ed il martirio di San Giovanni (altri affreschi nell'absidiola risultano essere settecenteschi, ed hanno come soggetti Angeli, i simboli degli Evangelisti, la natività della Madonna, Mosè che mostra le tavole della legge ed il l profeta Elia).
Tale intervento di ripristino permise di dar nuova vita a questi spazi e di officiare, al loro interno, fino alla fine del '700, quando si ebbe una nuova ristrutturazione (nel 1792). Venne ampliato il Battistero convertendolo in Oratorio, ma si decise anche di declassare la chiesa, riducendola a semplice fabbricato agricolo (nel casto napoleonico è distinta come "casa da massaro con campanile").
All'oratorio venne aggregato quindi un nuovo stabile, destinato alle funzioni di presbiterio, coro e piccola sacrestia; mentre la chiesa venne rinnovata e trasformata in parte in fienile e in parte in spazio abitativo.
La chiesa, verso la fine dell''800, venne nuovamente rinnovata, mantenendo la funzione di fabbricato ad uso agricolo. Oggi, al suo interno, si possono ancora vedere nell'abside di sinistra alcuni affreschi raffiguranti Gesù Cristo, seduto sopra il seggio del Giudizio con, a destra, la Madonna che allatta il Bambino e, a sinistra, Sant' Agata e Santa Caterina d'Alessandria.
Nel battistero ottagonale ad ovest della chiesa sono conservati una serie di affreschi, dove appare Zaccaria che officia nel tempio e che riceve l'annuncio di una paternità, e la comunicazione della notizia alla moglie Elisabetta. Vi sono poi le già citate sette scene legate alla vita di San Giovanni, eseguite tra il 1550 e il 1600. Queste hanno come soggetti Giovanni che compie la sua missione con la predicazione, il Battesimo di Cristo nelle acque del Giordano, Giovanni attraverso le inferriate del carcere che invita i suoi discepoli ad avvicinarsi a Cristo, la decapitazione di Giovanni Battista, la sua testa recisa posta sul piatto e consegnata a re Erode da Erodiade.
La cupola è ornata da nove lunette con la passione di Cristo dall' ultima cena alla crocifissione e resurrezione.
Gli scavi archeologici effettuati dalla Soprintendenza al beni archeologici hanno portato alla scoperta sotto la pavimentazione settecentesca dell'antico fonte battesimale ad immersione. Una scoperto di notevole valore unica in tutto il nord Italia e probabilmente anche in Italia di una testimonianza in ambito extra urbano.